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Roots

[/fusion_title][fusion_accordion type=”toggles” boxed_mode=”” border_size=”1″ border_color=”” background_color=”” hover_color=”” divider_line=”no” icon_size=”” icon_color=”” icon_boxed_mode=”no” icon_alignment=”” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” class=”” id=””][fusion_toggle title=”1. Io sono Mezzosangue” open=”no”]

Chiuso nelle mie prigioni come Pellico,
Zion,
apri i tuoi cancelli o te li spacco col mortaio..
Qua ognuno ha le sue celle, la sua prigione mentale ma
sta vita è l’enigmista: t’ha chiuso in testa la chiave..
Sapersi elevare è arte e parte della soluzione
ma ho ansie e paranoie e somigliano quasi al sole
perché sorgono sempre, tramontano sempre,
e aiutano a guardare finché un giorno non le fissi attentamente
e là finisce che ti bruci gli occhi..
Io do valore a certe cose,
bravo tu che te ne fotti.
Bravi tutti dentro bolle di niente, pronti a morirci,
non t’ho chiesto di sentirmi man, t’ho chiesto di sentirti
sono spiccioli per un clochard..
Gradini per salire gli inferi,
ma è l’incipit,
è solamente l’incipit:
paura è malattia?
bhè il coraggio è uno dei sintomi..
Un uomo lo misuri dai suoi sogni o dai suoi incubi?

Digli che non cedi non li preghi e che hai le braccia per rialzarti sempre
Digli che ci vedi in mezzo ai ciechi perché avere gli occhi aperti serve
Digli che c’hai il cuore con le spine e poi
che un giorno all’orizzonte vedrà le tue spalle..
Che ammetterai a te stesso sono come voi:
Io sono Mezzosangue

Un mezzosangue non ha scelta è a disagio in ogni posto
A un uomo libero sta stretta anche la libertà ma un mostro lascia ogni ferita aperta
Lo spirito non perde sangue
Scavami la carne dai
Che almeno là dovrai fermarti all’osso,
ho un rendezvous con l’arte e le emozioni
con chi prima di ascoltarle ha già in mano i pomodori,
gioco a carte con il mondo là fuori, qua fuori..
ma ho in mano quadri e cuori dove regnano denara e bastoni,
so che un giorno cambieremo il mondo,
infondo siamo tutto quanto quello che vediamo fino in fondo
siamo i denti che teniamo stretti giorno dopo giorno
So che un uomo non è un uomo finché è un uomo senza un sogno..
Io lo so che un giorno sarò pronto, grande,
un treno deragliante sulle rotaie,
dritto dalle strade degli Aò, daje!
La mia stella parla già per me,
lontana dalle tante altre,
Io sono MezzoSangue.

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”2. La mia Famiglia” open=”no”]

La mia famiglia sa chi sono,
sa da dove vengo,
sa quanto ci credo in questo suono,
sa quanto ci spendo.
La mia famiglia mi conosce dentro,
perché ha fatto un puzzle del mio petto,
in ogni testo ce ne ho messo un pezzo.
La mia famiglia ha mille volti e un solo nome
e lo urla al cielo.
Sa che ho dato il sangue per tenerlo vero,
è fiera come Dio de me,
come chi da tutto e non perdona, lei,
sa che sopra il cuore c’ho la firma “Roma”.
La mia famiglia ascolta, c’ha la testa buona,
lei lo sa che questa musica gli parla
e che non solo suona.
Se ne sbatte di ogni moda perché sa che passa,
e ha ancora il cuore duro su rullante e cassa.
La mia famiglia abbraccia con la guardia alta,
e crede in me perché, bro, in me vede un fratello che mo ce l’ha fatta.
Zero Cristi e Zero Giuda,
brindo alla sostanza,
brindo alla parola nuda
e alla famiglia larga.

Rit.
E’ uno sguardo dentro al petto a dirti non sei solo,
è un sorriso che sa bene che non basta mai,
né dare il massimo per niente, né capirci al volo,
è quella mano che ti sveglia quando non ci stai.
Empatia, sinergia, stessi passi falsi, stessa scia,
E’ il magnetismo che ci incolla sulla stessa via.
Non è il sangue, non è il nome, non la dinastia.
La mia famiglia, la mia famiglia, la mia famiglia.

La mia famiglia sa che ho i dubbi in testa,
più di quanti crede,
e veste sporco perché sa quello che vede,
la mia famiglia ha sete e beve ciò che prova,
manda giù emozioni come droga,
vuole roba nuova,
la mia famiglia sta in coda,
in coma sopra le autostrade,
a ruota con i film,
nuota in mezzo a musiche dimenticate,
affoga quando pensa e respira quando vive,
e impara a respirare mentre attenta uccide
e intanto piange e ride.
La mia famiglia ha spine che non sono sue
e toglierle vuol dire sanguinare e mettere le tue,
lei giudica facile perché facile vive,
ma quaggiù vivere è facile
e quassù facile è dire.
La mia famiglia,
distingue fra il mago e l’illusionista
e mentre sposta le cose col pensiero intanto ci si impiglia.
Io la famiglia l’ho persa e riconquistata,
persa e riconquistata,
e adesso ho aperto le ciglia.

Rit.
E’ uno sguardo dentro al petto a dirti non sei solo,
è un sorriso che sa bene che non basta mai,
né dare il massimo per niente, né capirci al volo,
è quella mano che ti sveglia quando non ci stai.
Empatia, sinergia, stessi passi falsi, stessa scia,
E’ il magnetismo che ci incolla sulla stessa via.
Non è il sangue, non è il nome, non la dinastia.
La mia famiglia, la mia famiglia, la mia famiglia.

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”3. System Error” open=”no”]

System Error,
Guess Who’’s Back,
Mezzo è il nome,
Man in Black nel rap,
sparo a alieni col vocoder pronti all’invasione,
Bang, rapper, bang clone di un clone da serra,
Kappa passa il neuralizer, che mi scordo questa sta merda..
Vengo dritto dal futuro, a cazzo duro, a dirti quanto è scuro,
t’assicuro, vivi dentro un buco con un tubo al culo,
pronto ad impedirlo? Parlo come a un figlio
Ho i migliori consigli, il migliore consiglio?
Ucciditi stronzo coniglio..
Pyongyang state of mind,
voglio porvi fine,
wrong time, sogno l’armageddon e l’uomo per concime..
getto questi USA e il loro usa e getta dalla testa,
tutte quelle stelle strafatte di strisce abbestia..
Ah! dicono bene va bene ma bene non va se le scene di queste città sono piene
Di alieni di scemi strapieni di mediocrità, di bandiere e di numeri, fiere di stupidi fieri
Che superi solo coi numeri e i numeri veri li superi solo se accedi agli schemi sinceri di stupidità!
System Error, Via matrix, e opzioni binarie,
Dai, Sparaflasho la mia testa ti voglio scordare,
Sai, Ho una festa questa sera e una cosa da fare,
… Scopare!

System Error,
Io che aspetto il peggio pronto al meglio,
Sogno il meglio con il cuore
e trovo il peggio coll’uccello
System Error,
Insegnami a scappare dal cervello,
forse scopo la sfortuna,
viene sempre sul più bello..

System Error,
Quale 808 sei un pacco,
Ti vedo e leggo rapper not found 404,
Vengo per giustizia a mettere a posto le cose,
Mezzo ha un morso feroce, tu sei un morto precoce..
Io vedo rari temi,
Tu vedi temerari
Tu vedi tali geni,
io vedo geni tali,
Sono sposati con la musica, e amanti col denaro,
Sti prosciutti, resistono un par d’anni e divorziano tutti..
System error perché siamo fottuti,
con i sogni incompiuti,
siamo numeri in tubi,
siamo cubi di Rubik,
senza più un cazzo di piano,
e culo e bocca ben cuciti dentro il centipede umano,
sorridi! Fatti un selfie, anzi aspetta,
posa il cellulare che ho una nuova macchinetta,
devi puntare e premere per bene questo tasto fallo in fretta,
Perfetta!

System Error,
Io che aspetto il peggio pronto al meglio,
Sogno il meglio con il cuore
e trovo il peggio coll’uccello
System Error,
Insegnami a scappare dal cervello,
forse scopo la sfortuna,
viene sempre sul più bello..

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”4. Ologramma” open=”no”]

Respiro a fondo
Affondo e respiro..

Respiro confusione e tossisco verità,
come chi fuma la sua storia, la gloria,
la notorietà, la notte ingoia,
sbrana la mia noia,
la brama,
parla la mia lingua,
mi chiama..
Le vedo che camminano,
cellule impazzite in un tumore fulmineo
la terra è in delirio.
Strade come vene,
treni nelle arterie,
è una trama,
il nero nei polmoni
è di un cielo che si dilania,
e tossisce, la terra mangia merda ed il fegato impazzisce,
il suolo che ingiallisce..
Diglielo alle cellule,
quello che buttano lo riprendono,
quello che uccidono poi lo perdono,
Dillo tu alle strisce e alle stelle che insegnano ad impazzire
alle cellule che hanno senno
e ancora riescono a capire,
quanto sia un illusione la divisibilità ,
in un mondo che sta morendo malato d’umanità..

*SKIT

Il fisico e filosofo David Bhom paragonava l’ordine implicito dell’universo a un ologramma
la cui struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte
Bhom riteneva che l’universo fosse un sistema dinamico in continuo movimento.

Rit.

Ologramma,
siamo nella terra e nell’acqua,
e nessuno tranne te può salvarti e salvarla..
isola ogni parte di te, davvero
e in ogni minima parte vedrai l’intero ologramma..
siamo nella terra e nell’acqua,
nessuno tranne te può salvarti e salvarla..
isola ogni parte di te, davvero

Clima da effetto serra, qua tutto si difende,
Il virus nel tuo corpo, la febbre,
Un buco nel sistema immunitario,
E’ come un morbo che prende,
bruceremo in fretta ed io già porto le bende..
Le vedo che camminano,
cellule impazzite in un tumore fulmineo,
la terra è in delirio..
invadono i polmoni,
sradicano alveoli,
sputano quel nero negli oceani..
Vivono come se infondo nulla gli importasse davvero,
sotto questo cielo,
fanno strage del diverso come fosse zero,
gli animali che ti popolano il corpo
garantiscono che tutto si equilibri e sopravviva intero,
quando butti una cazzata sul terreno,
quando metti la benzina, quando sputi fumo,
tieni bene a mente che dal piccolo all’enorme
c’è soltanto un velo..
e alla fine torna tutto quanto uno..

*SKIT

Dobbiamo imparare a osservare qualsiasi cosa come parte di un indivisa interezza.
Nonostante la sua apparente solidità l’universo è un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato le particelle subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa.
La loro separazione: un illusione

Rit
Ologramma,
siamo nella terra e nell’acqua,
e nessuno tranne te può salvarti e salvarla..
isola ogni parte di te, davvero
e in ogni minima parte vedrai l’intero ologramma..
siamo nella terra e nell’acqua,
nessuno tranne te può salvarti e salvarla..
isola ogni parte di te, davvero
e in ogni minima parte vedrai l’intero ologramma

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”5. Umanista” open=”no”]

Check mate:

Sto un altro giorno fra il silenzio della gente,
fra chi parla ma non dice niente,
guarda e poi mi chiede: “e quindi?”
un altro giorno fra lingue di serpente
ed una folla che mi acclama Re
ma in testa poi mi scrive “INRI”
Nella scena sono un fottuto eremita,
a farmi largo come chi entra dall’uscita fra sti “Re Mida”.
C’entro niente con nessuno,
su che te lo giuro man?
Anche su centomila capiscono in tre.
Odio sto clima di tensione pe’ le strade,
queste facce svuotate
e il nulla che le ha stracolmate.
Fatte di bugie poi strafatte di merda,
mi chiedo quanto di ‘sto buio ce l’ho sulla coscienza.
Vorrei rifarmi una vita,
dirti che è tutto normale,
vorrei parlarti di fica,
che i soldi li so contare pur’io,
dirti che hai ragione e che so io che sbajavo.
Strano…
Sogno un futuro, me ne sbatto dei bravo.

Rit.
So che un giorno tutto questo pagherà davvero,
oltre questo nero, oltre il cielo di queste città.
Dove il buio non ci tocca ed ha un passo leggero,
ed ogni uomo può contare sull’umanità.
So che un giorno tutto questo pagherà davvero,
oltre questo cielo, oltre il nero di queste città.
Dove il buio non ci tocca ed ha un passo leggero,
ed ogni uomo può contare sull’umanità.

A ‘sto foglio bianco mancano le fauci,
mi guarda sanguinante come squali in mare.
Che affondi Argo e tutti gli argonauti,
a me non serve l’oro per volare,
man io scrivo con l’argento.
Guadagnarci è tutto tranne certo,
ma almeno puoi specchiarti in ogni testo,
ci troverai chi ho perso,
infondo già lo sai chi se n’è andato, chi?
“Chi m’insegnava a non mollare e alla fine ha mollato”.
La vita prima fui un cane, non un uomo,
infatti ho ancora il vizio di abbaiare al vuoto,
e a volte mi ci sento ancora abbaiare al vento,
la differenza è che ora abbaio a tempo su un suono.
Non dirmi resta buono,
l’anima non sanguina, perde parole,
quindi quando scrivo non sorridere,
portami altrove.
Qua non contano le “A” dei loro voti biechi,
conta solo un'”R”
o cRedi o cedi.

Rit.x2
So che un giorno tutto questo pagherà davvero,
oltre questo nero, oltre il cielo di queste città.
Dove il buio non ci tocca ed ha un passo leggero,
ed ogni uomo può contare sull’umanità.
So che un giorno tutto questo pagherà davvero,
oltre questo cielo, oltre il nero di queste città.
Dove il buio non ci tocca ed ha un passo leggero,
ed ogni uomo può contare sull’umanità.

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”6. Backdoor” open=”no”]

Rit x2
2017
Noi siamo un Backdoor
brecce nel sistema senza un break, no,
frecce nella testa di voi “Belfort”
Tu , riconosci il pogo?
Vuoi stare al loro gioco?
Io ho già trovato il modo,
prendo la mira e fuoco!

Io sputo Hardcore perché è l’Hardcore che merita ‘sta merda.
Dai primi giorni ci sto immerso dai piedi alla testa:
Backdoor.
scrivo versi in codice,
concetti, tesla,
testimone di concetti e logiche di questa guerra.
Thor, mena quel martello fa tremare il mondo,
che questa merda bro è la punta,
tutto il resto è a fondo.
Logiche a consumo fanno noi dei numeri,
tu ancora giudichi?
ancora scrivi schifo e incidi dischi ludici?
cubi di Rubik incompleti, io li chiamo “sprechi”,
Scrivono versi usa e getta per il nuovo cieco,
biechi senza alcun messaggio,
dicono “non serve!”,
certo che non serve a niente in certe cupole di vetro,
ci stai solo tu:
parli con te stesso del tuo successo.
Tu e la tua carta da parati a specchio.
Tu con i tuoi beat swag,
tu con i tuoi bad trip,
tu con il tuo “feat.” rap,
io con il mio “Best Being”.

Un verme striscia nella mela ed è l’inferno,
la mangia dall’interno,
e voi ballate sulla buccia nell’inverno?
Un bacio brother, svegliati, fai presto!

Rit.x2
Noi siamo un Backdoor
brecce nel sistema senza un break, no,
frecce nella testa di voi “Belfort”.
tu riconosci il pogo?
Vuoi stare al loro gioco?
Io ho già trovato il modo,
prendo la mira e fuoco!

Tu mi vorresti come tutti questi bro,
tu che non dormi la notte per darmi merda ma non ci riesci.
Ti sei mai chiesto come il mondo affoga?
pesano i miei pezzi o sei leggero te che c’hai la testa vuota?
Fatte na domanda, ho messo un passa e tu parli di questo e basta.
Nell’era dell’apparenza è apparsa sostanza
e ha fatto presa su uno come te,
quasi ce l’ho fatta a dirti 4 cose,
mo c’hanno paura a non dire abbastanza.
‘sti rappers fake, li uccido con un “one take”,
immagino scompaiano e se immagino è alla William Blake.
Per me è un immenso Salt Lake e non ci fai una mazza.
Nemmeno ci condisco un cazzo di piatto di pasta.
Do un senso ad ogni testo e tu sai bene come,
un rapper senza senso è come un cazzo senza un’erezione.
Dicono “la musica si evolve”, ma magari, dove?

Qua non distinguono il progresso dall’evoluzione.
Qua non distinguono il progresso dall’evoluzione.
Qua non di distinguono il progresso dall’evoluzione.

Ritx2
Noi siamo un Backdoor
brecce nel sistema senza un break, no,
frecce nella testa di voi “Belfort”.
tu riconosci il pogo?
Vuoi stare al loro gioco?
Io ho già trovato il modo,
prendo la mira e fuoco!

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”7. God Bless Ignorance” open=”no”]

Rotschild, Rockfeller,
Lady D., Rettiliani,
UFO, Roswell,
Big Bang, primi umani,
Kefrem, Micerino e Keope,
Egiziani,
Cristo Re, Illuminati,
Archivi Vaticani,
17-89, Mass Fight Class Grow,
David Icke, NWO,
Abram L., Kennedy,
Oro, banche e debiti,
Bilderberg, BCE,
Crisi, Morte, Austerity,
Saddam, Bin Laden,
Allah, Twin Towers,
World Trade, Fahrenheit,
Larry Silverstein, Zeitgeist,
Hitler, Mussolini, Stalin,
Shamballa, Veda, Shiva, Vishnu, Krishna, Ganesh, Kali,
CIA, FBI, Google, Facebook, Echelon,
DID, Who am I?, MKUltraphone.
Everybody is stepping in my mind..
“Quante cose non sai!”

Rit x3

Io parlo, ma,
Ma dove stiamo andando qua?
Dove mi stai portando fra’?
Dove ti sto portando?
Dice “God Bless Ignorance..”
Tutto ciò che serve è ormai lontano e è sempre stato qui..

Voglio darti il benvenuto dentro l’era dell’acquario,
il recipiente porta l’acqua dove vuole, lo sappiamo..
L’era della malainformazione, già parte del piano,
e ciò che resta è disinformazione del genere umano,
Benvenuto nel miscuglio, il minestrone, come Ascanio,
c’è di tutto e sa di niente con un retrogusto amaro,
Cos’è vero e cos’è falso?
Cos’è giusto e che sbagliato?
Cosa resta se scompare tutto?
Solo il Dio denaro, ovvio,
Vendesi l’amore e l’amicizia,
i sogni, il tempo e anche la verità,
Scompare la famiglia e siamo soli ed in cattività,
Armi di distrazione di massa,
e di che t’informi?
Senza amici ma sai bene là ad Amici quale squadra passa,
Informazione facile, a distanza di un click,
così comoda che quasi non la tocco bro, la lascio lì,
e imparerò a non credere più a niente..
per essere felice ho già tutto ciò che serve.

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”8. Mi accompagni” open=”no”]

Io ho solo poche verità,
forse nemmeno un pugno.
Le tengo sempre accanto,
verità che espugno al castello delle incertezze:
che il tempo riesca a unirti a chi ami, sempre.
Il resto conta poco o niente.
Dormo nel tuo ventre,
annichilito al tempo, al presente,
il vento parla di scelte nel bel mezzo del niente,
è una corda che ci tiene in vita, un filo conducente, una sfida.
Respiro mentre affogo
ma è grazia infinita!
La prima gita fuori di uno dagli allori è sempre ardita,
fuoco sulla pelle a ogni nuova ferita.
Ricordo prati di stelle che poi avrò perso dopo,
perle mentre appena nuoto,
gemme sotto macerie di niente dopo il terremoto.
Ah, svegliami!
tu che hai la voce per dirmi le cose
svegliami…
e resteremo svegli mentre il mondo dorme,
fra le ombre ma col cuore in tasca e gli occhi per difenderci.

Rit.x4
Tu…
Mi Accompagni Mentre Mi Allontano…
Tu…
Che Hai Imparato A Rimanermi Accanto..

*SCRATCH

Tu che ogni giorno hai cercato risposte al tatto
dal fato che cambia discordo da un momento all’altro.
Quando lotti, pensi che vincerà chi avrà merito:
“la battaglia cambia l’uomo ed è l’unico vero esito”.
E’ un fatto di scelte giuste.
E se la notte dura giorni, mesi o anni le scelte si fanno dubbie.
Io, mai visto tanto forza nemmeno quando la sputo su un palco.
Sei l’unico esempio che porto in alto.
Ricordo giorni da infarto,
dare il massimo sempre,
in mezzo alle merde.
Chiederci quanto di questo serve a lasciare qualcosa a galla,
Mentre tutto ciò che affonda resta a fondo
ed è a questo che serve l’acqua.
Tu ricorda l’avvocato, le pratiche, ogni conflitto
quando ha detto che hai ragione tu ma il mondo è troppo finto,
ed ogni volta che avrai un dubbio su ciò che hai fatto d’istinto,
metti play allo stereo e poi chiediti chi è che ha vinto.

Rit.x4
Tu…
Mi Accompagni Mentre Mi Allontano…
Tu…
Che Hai Imparato A Rimanermi Accanto..

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”9. Verità pt. II” open=”no”]

L’ho rincorsa costantemente

Coltivo la realtà nei dubbi,
Semino i miei frutti,
vendo stelle bianche agli occhi bui.
Nella massa solo come tutti,
Buia la mia anima che latita ogni volta celata dai trucchi
Sa del nulla che divora un cuore crudo e sa di tutto quel silenzio Che ora sputo.
Se ora sono muto è perché muta è questa vita,
Appare muta e grida fra,
Come chi è muto perché prima ascolta poi parla con dita.
Mani per parlare,
La matita chiusa in sé come l’essere e il pensare perché quaggiù
Crescere è trasformarsi e poi spogliarsi è come temperare.
So che devo stare zitto per pensare e il loro zitto è un cazzo D’eufemismo,
Hanno lo sguardo fisso e nulla dimora in quelle parole come in Teste mute
E in testa noi in comune abbiamo solo sole..
Parola per parola
Sarò silenzioso come chi cerca una nota..
Divenire cosa? Quando? come?
Mo’ che Muto è verbo, ho una direzione.

Ora che la mente sa che va come la vista,
Ora che ogni sua realtà è là dove la fissa,
Ora appare dritta, ora appare storta,
La Fantasia è là dopo la porta.
Ora che la mente sa, sa già quello che fissa,
Ora che scrive ciniche parole sulla lista,
Parole di un artista,
Ora che sa dove l’ho scritta:
La verità in cui s’ungono qua è un punto di vista.

Nei volti che conosco di dubbi ce n’è un mare
E più hanno vite certe più ne so contare.
Verità sociale,
A loro basta questo,
Formano alveari come nuovi mondi e dentro tutto è reale.
Paralleli soli non li scaldano ma incantano,
Loro sotto sovrapposti parlano di niente,
Di possibili niente e certe dimore tu per vedere devi averle.
Senza più ragioni,
Solo un senso: il sesto
E fuori dal senso di una morale da contesto
Il dubbio adesso è certo,
E ora distinguo quello che sento:
Anche la verità che dici da quella realtà che hai dentro.
Io vengo dalla scuola umana,
Certe verità le so e le tengo bene a bada,
Vivo sempre male queste mode,
E ora che il mio nome è in giro credo che odio me come ‘sto nome.
Irreali coppe nelle mani bro, troppe,
Serve a dare una realtà di forme a teste rotte,
Se poi è solo forme,
Noi siamo come acqua:
La forma che assumiamo è quella nella testa e basta
E che dovrei pensare?
Brucia come lava, brucia per lavare,
So che la tua notte chiama,
Io alla mia so dare forme eteree poi una dimensione,
Abiti e parole che la vestono di un nome.
Lei che lava le persone dal nulla
Che l’ovvia ragione culla nel più antico buio,
Giungla di un eterno lungo nulla che ora il mio timore espugna:
Muto, Vivo e Creo.

E’ solo un sogno: Sono morfeo.

[/fusion_toggle][/fusion_accordion][/fusion_builder_column][fusion_builder_column type=”1_2″ layout=”1_2″ spacing=”” center_content=”no” link=”” target=”_self” min_height=”” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” class=”” id=”” background_color=”” background_image=”” background_position=”left top” undefined=”” background_repeat=”no-repeat” hover_type=”none” border_size=”0″ border_color=”” border_style=”solid” border_position=”all” padding_top=”” padding_right=”10%” padding_bottom=”” padding_left=”” margin_top=”” margin_bottom=”” animation_type=”” animation_direction=”left” animation_speed=”0.3″ animation_offset=”” last=”no”][fusion_title margin_top=”” margin_bottom=”” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” class=”” id=”” size=”1″ content_align=”center” style_type=”none” sep_color=””]

Crown

[/fusion_title][fusion_accordion type=”toggles” boxed_mode=”” border_size=”1″ border_color=”” background_color=”” hover_color=”” divider_line=”no” icon_size=”” icon_color=”” icon_boxed_mode=”no” icon_alignment=”” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” class=”” id=””][fusion_toggle title=”1. Crowd” open=”no”]

Scrivere rime per vivere
e scriverle fino a morire,
descrivere immagini libere,
o frasi di stile,
poi scriverle a getto e poi starci le notti a capire,
le rime, lo stile, il concetto complesso da dire.
sentire quel senso di perdersi in mezzo alla musica,
l’unica, senza pensare che un pubblico giudica,
uscire dal foglio che suda per tornare dentro, è l’amplesso,
disperso nel corso del tempo che muta, nel battere un ferro che brucia col sangue che sputa, che uccide chi aiuta, poi scruta,
io muovo ogni filo del mio burattino con dei movimenti sottili,
ma il mio è un burattino che sa chi lo guida e è lui stesso che taglia i suoi fili,
è una statua che è eretta per foga e lasciata a quel guano che indossa,
una corsa da fermo, una croce per terra, una morsa, un abbraccio,
una toppa, uno strappo, un violento silenzio, una voce, una foce, una soglia, una luce, una runa,
una voglia, una forma, un bisogno, una donna, un orgoglio, una storta, un tramonto, una spiaggia,
una sorte che scrivo, un destino che vivo, una strada che parte da qui: tree

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”2. Fuck Them Fuck Rap” open=”no”]

Mezzo in full effect,
in a blue jacket
dal teatro dell’assurdo faccio bu, beckett,
Questi web rappers? quality concern come il big mac,
quale social network, siete social netwack.
La mia testa viaggia tanto che c’ho il jet lag,
ogni idea, copre la distanza da qua al Quebec
Sono antisociale, un eremita, e pensa,
nel duemila non è più un difetto fra è sopravvivenza..
Bhè, vaffanculo Piaget,
l’intelligenza non è adattamento
se l’adattamento è fare scempio di sé,
un compromesso compromette, dove metti levi,
dai 360 vai a 90 con un metti e levi…
è la mia guerra come Primo, vedi,
uomo come Primo Levi,
altro che il tuo rapper preferito: Cledi..
Odio la scena coi suoi selfie e col suo falso podio.
e il sottoscritto è il più ridicolo che insegna l’odio..

Rit

E’ già da un po’ che non sopporto il rap,
piscio sui tuoi snapback,
odio i tuoi fottuti rappers redneck.
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Già da un po’ che non ascolto te,
te che ascolti loro,
e più che a uomini assomigliate a cliché man
Fuck Them, Fuck Rap. x4

Lascia che piova sopra i tuoi pensieri aridi,
senz’alibi,
vojo morì leggenda co’ la testa sotto al boia ma coi miei motivi validi:
in questa mortal kombat, non faccio feat. ma featality.
Bhè, bello sto teatrino delle maschere,
Belli quegli autotune, mancano solo le nacchere,
mancano le autoblu, le cazzate le hanno già tutte,
contano le battute, io conto le cadute…
stacce.
Afferrano il concetto un po’ per dire “bhè lo accetto” quindi:
stacce.
La mia diversità è un’arte,
diverso da ogni parte,
di versi ne ho una parte il resto è cuore e scarpe.
Non ho gli occhiali da fighetta come troppi adesso,
non faccio selfie, né cazzate bro non ho successo,
non ho le borse sotto agli occhi è diverso,
è la merda che ho visto, che non scordo e me la porto appresso.

*SKIT

Rit

E’ già da un po’ che non sopporto il rap,
piscio sui tuoi snapback,
odio i tuoi fottuti rappers redneck.
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Già da un po’ che non ascolto te,
te che ascolti loro,
e più che a uomini assomigliate a cliché man
Fuck Them, Fuck Rap. x4

Scriverò i piaceri del giovane Werther,
Sotto cieli neri di giovani merde,
quando ho scelto questa musica era l’unica a dire qualcosa in mezzo al silenzio di sempre
Scriverò i piaceri del giovane Werther,
Sotto cieli neri di giovani merde,
quando ho scelto questa musica era l’unica ora fanno parlare anche lei di niente ed

Rit

E’ già da un po’ che non sopporto il rap,
piscio sui tuoi snapback,
odio i tuoi fottuti rappers redneck.
Fuck Them, Fuck Rap. x4
Già da un po’ che non ascolto te,
te che ascolti loro,
e più che a uomini assomigliate a cliché man
Fuck Them, Fuck Rap. x4

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”3. Tree” open=”no”]

A piedi nudi nella pioggia che è per terra,
come pediluvi.
Ululando sotto pleniluni,
come fieri lupi.
Certi sogni sembrano l’oceano,
altri più paludi,
è tutto frutto di quello che sudi.
Dice che qua pregano perché credono aiuti,
ma la verità è una cena e va servita in piatti crudi fra’,
per quanto ti disgusti devi spingerti a finirla
e il fatto non è mai mandarla giù ma digerirla.
Non posso deluderti se non t’illudi e illuderti se già deludi,
perché impari che ad andare in basso siamo bravi tutti.
Sanno quanto certo male aiuti?
che se butti a terra un seme quello cresce e poi da frutti.
M’hanno messo nella merda e ha fatto da concime,
a volte,
ho lacrime di rime ad annaffiare la mia sorte.
Mia madre m’ha mostrato che vuol dire essere forte:
che una luce brilla tanto più quanto più intorno è notte, notte, notte!

Bridge x2
Ho toccato il fondo.
Non respiravo più.
Ombre guardano la chioma
ma non sanno le radici quanto vanno giù.

Rit.x2
Il mondo č una prigione, la tua libertà è all’interno,
un tempo, non so dove c’era il sole prima dell’inverno.
Uno come me batte i mulini a vento,
uno come me c’è grazie a cose che non vanno per il giusto verso.

Datti il permesso di sbagliare, vai.
Senza sentieri, come camminassi in mare.
Sarà tempo al tempo, cambierai le idee su ciò che dici:
il vento staccherà le foglie ma non strappa le radici.
Dopo dimmi che resisti al mare bro,
che non ti perdi,
questi nuovi artisti non parlano d’hip hop se parlano di “pezzi”.
Dice “meglio soli che male accompagnati”, pensi?
A volte male accompagnati è in compagnia di se stessi.
Devo darmi da fare appresso al dinero,
messi in cattività fra gabbie senza sbarre sotto un cielo nero.
Gambe in spalla, me ne andrei domani, “sul serio”,
E’ che non ho abbastanza palle per fregarmene davvero,
sclero appresso a un altro testo,
a un posto che non ho mai visto,
a volte quando scrivo, bevo, e il primo è il peggior vizio
dovrei darmi un tono, scegliere un lavoro e dirti che mi preme
mettere famiglia e dare in pasto i miei figli alle iene.

Bridge x2
Ho toccato il fondo.
Non respiravo più.
Ombre guardano la chioma
ma non sanno le radici quanto vanno giù.

Rit.x2
Il mondo è una prigione, la tua libertà è all’interno,
un tempo, non so dove c’era il sole prima dell’inverno.
Uno come me batte i mulini a vento,
uno come me c’è grazie a cose che non vanno per il giusto verso.

Per il giusto verso x2

Un tempo c’era il cielo prima dell’inferno.

Per il “giusto” verso.

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”4. Winter” open=”no”]

Orme enormi lascio ai passi dove metto il piede,
Muti, dirigono l’orchestra come gli conviene: a scene.
La neve sopra agli alberi suda,
se la carne è cruda la via che viene è nuda.
File di avidi hanno rami in mano,
marchiano le schiene a noi coi simboli,
profanano occhi limpidi ed un cielo ciano,
archetipi di un piano d’etere,
ogni legame so che lega me,
tu scindimi in molecole poi prega
anche stavolta regga a un’altra storta..
che quelli come me sai che se crollano collidono,
non è “una botta”,
vivono le notti come morti poi rinascono,
e se scrivono la notte sono fantasmi che parlano:
non darmi retta..
che posso dirti io?
darti dei consigli come se esistesse chi potrebbe dartene,
tu prega Dio, ditti cosa vuoi davvero e aspetta…
L’inverno arriva in fretta.

Rit
Fra la vittima e il carnefice,
fra il bruco e la crisalide,
io rido nella valle delle lacrime..
Fra le alternative valide
fra il cerchio e la piramide,
a stile contro il fiume e le sue rapide..

Scrivo, passione e chirurgia per l’anima,
La penna è come un bisturi,
le cuffie l’ago canula,
la notte che m’ingravida
fa partorire stelle
sotto il segno dell’acquario,
e bro, valgono quelle più del sipario,
sembro il tuo contrario eppure siamo un po’ la stessa cosa,
guardaci: fuori dai cardini, fuori da sotto o sopra..
non ho bugie da venderti
né merda nel cervello,
solo primavera, estate, autunno e poi di nuovo inverno,
Sono io che parlo al vento di me stesso,
quanto c’ho messo,
sono il quadro di ciò che rifletti in me bro,
come il seme che si scalda sotto il freddo
E quando la neve si scioglie nutrimento freddo del tuo cuore secco.
Sono io, non il deciduo ma il sempreverde,
che per restare sveglio perde le foglie da sempre,
e ho un messaggio chiaro per la vostra delusione
questo inverno è una stagione non lo spegne il sole.

Rit
Fra la vittima e il carnefice,
fra il bruco e la crisalide,
io rido nella valle delle lacrime..
Fra le alternative valide
fra il cerchio e la piramide,
a stile contro il fiume e le sue rapide..

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”5. Ned Kelly” open=”no”]

Di nostro in questo posto ci rimane nulla,
mi sentirei più a casa nella giungla.
Dice “Mezzo come butta?”,
Ho la lingua sempre asciutta
e un vaffanculo sempre sulla punta.
Quale Kundalini?
Tu sei Kunta e ridi?
Quest’Italia è la culla dei “comparini”.
In fila a spartirsi ogni cosa,
dal rap alla prosa,
baracca e burattini.
L’Italia è una colonia di lobbisti, fissi,
è come una fottuta, lunga eclissi.
La scena è una colonia di affaristi, tristi,
si vende più coi dissing che coi dischi.
Regine nei castelli o ribelli?
bro, sembrano sbirri artisti coi manganelli.
Mo tutto ha l’aspetto di una colonia e tu scegli:

Voglio morire come Ned Kelly!

Rit.x6
Voglio morire come Ned Kelly!

Mi sento come Mr. K., ormai da un pezzo,
puoi chiamarmi Mr. Mezzo.
Sto al processo:
“non hai il flow di questo o la spocchia di quello”
Bro grazie, è già un successo.
Cammino poi mi guardo attorno,
vedo sbirri,
due secondi poi già corro:
“Scappa, Billy, scappa!”
Vedrai se alla fine non mi trasformo:
Kafka.
Vivono di regole e non posso rispettarle,
invadono parole pronti per colonizzarle e farle loro.
Come per comprarle,
ti guarderanno storto se provi a utilizzarle di straforo.
E a furia di colpi diventi sbirro, dillo:
sognavi divise con manganelli.
Io prenderò i colpi ma starò zitto, zitto:

Voglio morire come Ned Kelly!

Rit.x6
Voglio morire come Ned Kelly!

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”6. Wonderland” open=”no”]

Io sto a metà fra una persona e un personaggio ma
più vado avanti e più a ogni meta sto a metà del viaggio.
A metà fra una questione di vantaggio:
abbandonare il gioco oppure lanciarmi al linciaggio.
Al cavallo come Harlan,
l’anima che parla,
via da cieli cupi,
lei coi lupi ancora balla.
Ho congelato il cuore
come insetti dentro un’ambra di parole fredde e vuote,
vuoi abitarlo?
E’ come una città fantasma
Ma..
Certi muri chi li alza?
La testa vola in Tennessee,
il cuore va a Giacarta.
Giocano a prova a prendermi.
C’è vita su Marte?
La punta sopra il foglio,
la piuma sotto i piedi dell’Atlante.

Rit.

Cammina sulle punte
che questa giungla punge,
fa un giro su te stesso e corri via da te.
La strada che confonde,
poi un gatto fra le ombre
ne ride e dice:
“Benvenuto in Wonderland!”
Cammina sulle punte
che questa giungla punge,
fa un giro su te stessa e corri via da me.
La strada che confonde,
poi un gatto fra le ombre
ne ride e dice:
“Benvenuto in Wonderland!”

La mia faccia non è più la stessa,
ed una maschera ricorda che non è mai stata questa,
il mago parla in me,
mi narra che ha vissuto già ogni cosa,
vuole un nome e gli do un nome bro
ma è “il nome della rosa”.
Mi chiede “tu dove sei?”
Non so dargli risposta.
Scordare la domanda non credo che alzi la posta.
La testa viaggia ancora senza sosta
ma il fatto non è più cos’ho da perdere ma
avere quanto cazzo costa?
Sai? Manchi ancora un sacco specie quando sei con me,
specie quando piangi e chiedi a me “perché?”.
Dai, vedrai che passerà,
che mentirò,
una zattera di fogli regge bene le onde dei “però”…
Black Time – Black Rhymes
Scordati di tutto ciò che sai, se vuoi partire per ricominciare.
Bad time – Bad Nights
Bhè,
Scrivo per ricordarmi ciò che bevo per dimenticare.

Rit.
Cammina sulle punte
che questa giungla punge,
fa un giro su te stesso e corri via da te.
La strada che confonde,
poi un gatto fra le ombre
ne ride e dice:
“Benvenuto in Wonderland!”
Cammina sulle punte
che questa giungla punge,
fa un giro su te stessa e corri via da me.
La strada che confonde,
poi un gatto fra le ombre
ne ride e dice:
“Benvenuto in Wonderland!”

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”7. Io e Te” open=”no”]

I gennaio 0-13:
Ciao fratè,
ci siamo persi da un bel pezzo ma non so il perché.
Dicono tutti che hai spaccato, che hai lasciato il segno,
dicono adesso sei uno in gamba, sei quello più sveglio,
io non te l’ho detto mai,
ma so da sempre quanto vali.
Quanto c’hai messo a fatte cresce ‘ste ali.
Non so, se ti ricordi giorni a scrivere di giorni infami,
saziavi l’anima che al corpo poi non ci pensavi.
La fame l’hai fatta, altro che rap di strada,
avresti preferito musica distratta
ma casa, donna, amici, sempre carne sotto ai denti:
il rap non è la voglia, è la necessità e gli eventi.
In certi sensi l’ignoranza è un bene.
Sapere più del necessario fa il sangue amaro
e l’odio nelle vene so che preme per cambiarti,
ora sai perché…
O sei te stesso e perdi gli altri o segui gli altri e perdi te.

Rit.x2
M’avevi detto co’ ‘sta merda tu non c’entravi,
m’avevi detto che saremmo stati Io e Te.
E mi giuravi che eravamo quelli speciali,
m’avevi detto “cambio il mondo” ed ha cambiato Te.

8 Febbraio 1-3
A te rispondo
perché sei rimasto a galla quando io ho toccato il fondo
ma eri pronto ad annegarci se non tornavo io su.
Sopravvivere a che serve se non vivi più?
Ho appreso che la gente da
così poi pretende ma
un tempo mi fidavo
adesso chiedilo alle bende fra’.
So come funziona già,
vince chi s’arrende e va,
il freddo su in Germania è meglio a quello della gente
Qua non fanno coperte per l’anima.
Quali sorrisi?
Batto i denti dal gelo non vedi?
Spacca i canini.
La felicità non c’è finché la cerchi non la vivi,
è come urlare il nome del silenzio sperando che arrivi.
Penso a quello che ho perso da solo,
a stare sei passi dal suolo,
ad essere grande prima che vecchio.
Sei unico spesso sei solo,
è il compromesso del volo,
ho un debito immenso con l’uomo dentro lo specchio.

Rit.x2
T’avevo detto co’ ‘sta merda io non c’entravo,
t’avevo detto che saremmo stati Io e Te.
E te lo giuro sono vero ma vero è anche Umano.
T’avevo detto cambio il mondo e lo cambio con Te.

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”8. Upside Down” open=”no”][MezzoSangue] Upside Down
Vivo in un mondo di falsi sorrisi di uomini clown
Upside down
Un posto in cui basta che vivi ed uccidi, che compri e poi wow,
Upside down
abito in uno dei mondi divisi, non so quale infondo
da quando pur di non sentirli vicini inventammo tre mondi in un singolo mondo
Upside down

[Rancore] Nel buio che ascolto il mio blues in un autobus fuori motown
Upside down
è il suono del flauto del fauno che fa il labirinto del sound
Upside down
ognuno ha diviso il suo mondo, io rido ma intanto sprofondo
di colpo mi accorgo la colpa era mia che eravamo tre corpi in un singolo corpo

[MezzoSangue] Upside down
mi curo con lenti veleni e studio per farmi ignorante
Upside down
uccido il talento coi talent e suono per le circostanze

[Rancore] Upside down
adesso sono perso davvero in questo sentiero
porto così tante ansie che è diventato lento il pensiero
un vento leggero, mi spaventano le mie sembianze
Upside down
vieni a fare un giro, dall’altra parte del Tao
cosa ci divide? questa musica va giù ed è come un didgeridoo
ci vomito ciò che tu e gli amici tuoi non digerite

[MezzoSangue] Upside down
vite parallele, a ritrovarci come Arrival, non capite bene,
a dire sai ma preferisco quando non mi preme,
quando mi si teme, quando mi conviene, quando gira bene bada bene
arriva e upside down..

[Rancore] Dove è pieno di nemici che ci vogliono fermi,
i nemici di sotto, i nemici di sopra, i nemici interni,
e in qualche modo tu ti devi muovere altrimenti rischia che t’iberni,
noi siamo risucchiati dagli specchi e risputati fuori dagli schermi.

[MezzoSangue] Upside Down
Canta la notte mi guarda mi parla di un mondo che cambia,
ora il buono fa male ed il bello ferisce e l’amore è una lama che taglia,
figli del karma,
che aspettano l’alba, odiano il male e pretendono il peggio,
sai che per fare una scelta, oltre il velo di maya, la devi guardare allo specchio,
[Rancore] riaggiornamento per Gaia,
tu confidi?
in una legge binaria senza confini
c’è una città incantata se t’incammini
questa è l’entrata c’è un mondo sotto i miei cortili,
ho quasi voglia di gettarmi sui gendarmi,
questa musica ci tratta come soldatini
io sono pazzo, non voglio omogeneizzarmi
per essere poi dato in pasto a bambini.
Gira a rovescio e l’osservo dall’alto
questo universo è in continuo collasso,
questo linguaggio non vuole un conteggio,
non è più rap è palleggio,

[MezzoSangue] gira a rovescio,
e l’osservo da un piano più in basso,
upside down perché è tutto un incanto,
la vetta dei vostri bei gusti di merda,
per me resta sempre il mio punto più in basso..
e farne un vanto è un atto osceno,
scrivo i miei testi col bianco sul nero,
anzi scrivo in bianchetto sul bianco
così poi di fatto poi leggi se tocchi davvero,
Upside Down come in terra ed in cielo
Come il destino che segna il sentiero,
Upside down, perché più vedi bianco
Più tutto d’un tratto ti sembra nero..

[Rancore] ma adesso vedo tutto così chiaramente
che la realtà che tu mi porti non mi contiene
tutto è costruito architettonicamente
ed anche te teoricamente guardati bene,
upside down siete per metà, morti
altrettanto l’altra metà, sordi
aspettando la luce intanto, neanche uno sprazzo,
non ve ne frega un cazzo di un cazzo

[MezzoSangue] Ti chiedo soltanto di starci attento,
quando tutto ti sembra peggio
Quando il sangue sale al cervello,
non è la gravità che ha la meglio..
sta sveglio è UPSIDE DOWN

Rit.
Dove se tu non ti muovi rischia che t’iberni,
noi siamo risucchiati dagli specchi e risputati fuori dagli schermi.
I nemici possono aiutarci contro quelli che ci vogliono fermi,
i nemici di sotto, i nemici di sopra e i nemici interni.

[/fusion_toggle][fusion_toggle title=”9. Destro sinistro montante” open=”no”]

Guardala, alza la guardia,
piedi leggeri come una farfalla..
balla di più sulle punte,
guarda, più sulle punte
più avanti la spalla
destro sinistro,
sinistro montante, più avanti la spalla..
punta sul mento, dai mandala a terra,
Occhio a quel destro di merda!
BUM!
Dai non baciarti il cemento..

Alzati, e alza la guardia,
piedi leggeri come una farfalla,
lei che ti manca? destro sinistro,
continua a mancare? continua a schivarla!
occhio alla pancia, occhio alla guardia,
via dalle corde poi copri la faccia..
BUM! Ancora dei colpi alla pancia, BUM! Questa coi pugni ti spacca.
Presto dai allunga le braccia ed abbracciala,
L’arbitro guarda e divide, stai calmo,
respira più a fondo,
di più sulle punte, controlla l’affanno!
bravo ora destro sinistro, destro sinistro montante
finché non la vedi col sangue.
Destro sinistro, destro sinistro montante.. Finché non la vedi col sangue..
BUM!

Per ogni pezzo che ho perso di me come foglie strappate dal vento passato,
per ogni taglio coperto col freddo del nulla che ha reso il mio cuore ghiacciato,
per ogni destro allo specchio, ogni volta che ho perso qualcosa, ogni rosa, ogni spina,
ogni volta che ho messo le nocche sul mondo, ogni fondo toccato, ogni botta, ogni sfida..
per tutti quei pezzi che ho perso di me come foglie strappate dal vento passato,
tutti quei tagli coperti col freddo del nulla che ha reso il mio cuore ghiacciato,
per ogni destro allo specchio, ogni volta che ho perso qualcosa, ogni rosa, ogni spina,
ogni volta che ho messo le nocche sul mondo, ogni sfida che ho vinto era contro la Vita!

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