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Scrivere rime per vivere
e scriverle fino a morire,
descrivere immagini libere,
o frasi di stile,
poi scriverle a getto e poi starci le notti a capire,
le rime, lo stile, il concetto complesso da dire.
sentire quel senso di perdersi in mezzo alla musica,
l’unica, senza pensare che un pubblico giudica,
uscire dal foglio che suda per tornare dentro, è l’amplesso,
disperso nel corso del tempo che muta, nel battere un ferro che brucia col sangue che sputa,
che uccide chi aiuta, poi scruta,
io muovo ogni filo del mio burattino con dei movimenti sottili,
ma il mio è un burattino che sa chi lo guida e lui stesso che taglia i suoi fili,
è una statua che è eretta per foga e lasciata a quel guano che indossa,
una corsa da fermo, una croce per terra, una morsa, un abbraccio,
una toppa, uno strappo, un violento silenzio, una voce, una foce, una soglia, una luce, una runa,
una voglia, una forma, un bisogno, una donna, un orgoglio, una storta, un tramonto, una spiaggia,
una sorte che scrivo, un destino che vivo, una strada che parte da qui: tree

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